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martedì 15 aprile 2008

Gaucho? No..noi abbiamo Balotelli.

Udite Udite le dichiarazioni di Bellicapelli Mancini Roberto, attuale allenatore dei "Campioni della Via Lattea" più realisticamente chimata Inter.
Fonte Calciomercato.com

MILANO - "Adesso io sto concentrando tutte le mie forze solo per portare la squadra allo scudetto. Questo è quello che mi interessa ora. Il resto verrà più avanti. Per quanto mi riguarda, certe voci in questo momento sono abbastanza normali. Da febbraio-marzo in poi tutti gli anni ci sono sempre quattro-cinque sostituti pronti, specialmente per panchine importanti come quella dell'Inter. Comunque sono voci che non mi disturbano. E poi è stata anche un po' colpa mia... Ronaldinho? Noi abbiamo Balotelli che vicino alla porta è più pericoloso, ma è giovane e può imparare anche altri ruoli".

Ebbe certo stiamo parlando solo di Ronaldinho, uno qualunque, che messo a confronto con Balotelli fa solo una figuraccia.
E poi Balotelli è piu pericoloso di Ronaldinho, ha dei gomiti mica da ridere.
Voglio dire, anche Legrottaglie e Mutu ne hanno riconosciuto la straordinaria pericolosità.
Insomma loro hanno Balotelli, al quale, Gaucho può fargli solo da scendiletto.

Stoppando il sarcasmo per cinque secondi, dico che sembra la dichiarazione del classico rosicone che è finalmente giunto alla conclusione che giocatori del calibro di Ronaldinho, in quella sponda di Milano, non arriveranno mai.

Un Caffè con Helenio(per non dimenticare)

Per festeggiare i cento anni di gloriosi successi(???) della "prima squadra di Milano", o magari degli "onesti" o ancora meglio degli "Eroi", volevo presentarvi una fantastica chicca sulla loro "storia".

L'articolo che vi sto per presentare è un po vecchiotto, ma in occasione dei 100 anni dei "campioni del sistema solare", mi sembrava alquanto doveroso ricordare i grandi campioni del passato che hanno indossato quella m....aglia, la maglia della "grande" Inter che in quegli anni vinceva di tutto un po.
Sto parlando dell'Inter di Helenio Herrera, detto il Mago.

Leggete con quale magia vinceva l'Inter..

Pasticca nerazzurra
di Alessandro Gilioli
Fonte Espresso.


Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti. Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola
Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. «Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto», dice Ferruccio.

A che cosa si riferisce, Mazzola?
«Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter».

Cosa c'era in quelle pasticche?
«Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...».

Suo fratello?
«Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...».

A chi si riferisce?
«Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».

A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.
«Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ("Il terzo incomodo", scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma».

Perché?
«Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità».

Ma lei di Facchetti non era amico?
«Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti». Pensa che dal dibattimento uscirà un'immagine diversa dell'Inter vincente di quegli anni? «Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all'Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati, specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere...».

Ma era solo nell'Inter che ci si dopava in quegli anni?
«Certo che no. Io sono stato anche nella Fiorentina e nella Lazio, quindi posso parlare direttamente anche di quelle esperienze. A Firenze, il sabato mattina, passavano o il massaggiatore o il medico sociale e ci facevano fare delle flebo, le stesse di cui parlava Bruno Beatrice a sua moglie. Io ero in camera con Giancarlo De Sisti e le prendevamo insieme. Non che fossero obbligatorie, ma chi non le prendeva poi difficilmente giocava. Di quella squadra, ormai si sa, oltre a Bruno Beatrice sono morti Ugo Ferrante (arresto cardiaco nel 2003) e Nello Saltutti (carcinoma nel 2004). Altri hanno avuto malattie gravissime, come Mimmo Caso, Massimo Mattolini, lo stesso De Sisti...».

De Sisti smentisce di essersi dopato.
«"Picchio" in televisione dice una cosa, quando siamo fuori insieme a fumare una sigaretta ne dice un'altra...».

E alla Lazio?
«Lì ci davano il Villescon, un farmaco che non faceva sentire la fatica. Arrivava direttamente dalla farmacia. Roba che ti faceva andare come un treno».

Altre squadre?
«Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel '69?».

Ma secondo lei perché ancora adesso nessuno parlerebbe? Ormai sono - siete - tutti uomini di sessant'anni...
«Quelli che stanno ancora nel calcio non vogliono esporsi, hanno paura di rimanere tagliati fuori dal giro. Sono tutti legati a un sistema, non vogliono perdere i loro privilegi, andare in tv, e così via. Prenda mio fratello: è stato trattato malissimo dall'Inter, l'hanno cacciato via in una maniera orrenda e gli hanno perfino tolto la tessera onoraria per entrare a San Siro, ma lui ha lo stesso paura di inimicarsi i dirigenti nerazzurri e ne parla sempre benissimo in tv. Mariolino Corso, uno che pure ha avuto gravi problemi cardiaci proprio per quelle pasticchette, va in giro a dire che non mi conosce nemmeno. Anche Angelillo, che è stato malissimo al cuore, non vuole dire niente: sa, lui lavora ancora come osservatore per l'Inter. A parlare di quegli anni sono solo i parenti di chi se n'è andato, come Gabriella Beatrice o Alessio Saltutti, il figlio di Nello. È con loro che, grazie all'avvocato della signora Beatrice, Odo Lombardo, ora sta nascendo un'associazione di vittime del doping nel calcio».

Certo, se un grande campione come suo fratello fosse dalla vostra parte, la vostra battaglia avrebbe un testimonial straordinario...
«Per dirla chiaramente, Sandro non ha le palle per fare una cosa così».

E oggi secondo lei il doping c'è ancora?
«Sì, soprattutto nei campionati dilettanti, dove non esistono controlli: lì si bombano come bestie. Quello che più mi fa male però sono i ragazzini...».

I ragazzini?
«Ormai iniziano a dare pillole e beveroni a partire dai 14-15 anni. Io lavoro con la squadra della Borghesiana, a Roma, dove gioca anche mio figlio Michele, e dico sempre ai ragazzi di stare attenti anche al tè caldo, se non sanno cosa c'è dentro. Ho fatto anche una deposizione per il tribunale dei minori di Milano: stanno arrivando decine di denunce di padri e madri i cui figli prendono roba strana, magari corrono come dei matti in campo e poi si addormentano sul banco il giorno dopo, a scuola. Ecco, è per loro che io sto tirando fuori tutto».

AMALA!
Hai capito Helenio Herrera!!?!?Faceva assumere ai propri giocatori sostanze illegali e vinceva facile.
Ferruccio Mazzola vuole sputtanare tutto, e Sandro, suo fratello gli dice "i panni sporchi si lavano in casa"
Cioè, al Sign. Sandro Mazzola poco gli frega dei suo compagni di squadra morti di cancro, poco gliene frega di come ha vinto con l'Inter..L'importante è andare in tv a fare salotto con quei tre pirla che critcano e sbraitano a vanvera contro la Juventus di Moggi.
Signori,se questo è un uomo..

Gia mi immagino Sandro Mazzola che dice a suo fratello Ferruccio "MUUuuuuuutooo devi rimanereeeeeee U'Ferrucciu, u' capisti?!'un devi pallareee..."

Inter, ma vaffanculo.

venerdì 4 aprile 2008

Nuovo portafortuna per il campionato


Per il campionato auguriamo tanta fortuna all'Inter nella speranza che possa vincerlo.

Ma ricordiamo le imprese del Puma.

***Prologo***

Iniziamo dal suo ultimo anno al leverkusen.....la squadra del Leverkusen perde la bundesliga all ultimo minuto dell'ultima giornata dopo esser stata in testa per gran parte del campionato !!!

***Stagione 2000-2001***

L'approdo a Roma del puma coincide con un infortunio in una delle prime partitelle di allenamento...
La Roma vola.
Durante il girone di andata raggiunge un vantaggio di 9 punti.
Si inizia a parlare di un ritorno in campo del puma e la Roma, in 2 giornate vede ridotto il suo vantaggio a 3 miseri punti.
Dopo 2 spezzoni di partita contro Napoli e Parma si prepara il grande rientro del puma dal primo minuto in quel di Bologna.
Nella settimana che precede la partita, muore tragicamente in un incidente con il motorino un giovane calciatore del bologna calcio... Galli...figlio del portiere Giovanni Galli. E non è tutto. In quella partita Alessandro Spoletini un tifoso romanista rischia la vita (restera' in coma
x mesi)
il campionato va avanti con la Roma che vince lo scudetto in affanno all'ultima giornata.
Nel frattempo il Leverkusen (che si era liberato di Emerson)stravince la
bundesliga !!!

***Stagione 2001-2002***

Emerson gioca tutte o quasi le partite di campionato.
La Roma perde lo scudetto per un punto.
Mondiali Giappone-Corea 2002 il brasile non e' indicato tra le favorite il puma ne e' il capitano... se non che' in un allenamento si lussa la spalla e viene rispedito a casa ... Brasile campione del mondo!!!!!!

***Stagione 2002-2003***

E' la stagione dove il puma rende di piu', al livello tecnico viene da tutti considerato il miglior giocatore della Roma nella stagione...
Roma classicata ottava in campionato. Ma non e' tutto. Il puma si separa dalla moglie. Lo seguono tristemente a ruota Montella, Candelà e Batustuta.

***Stagione 2003-2004***

La Roma va fortissimo fino a natale record d'imbattibilita' di
Pelizzoli: 7 vittorie consecutive ecc ecc.
Ma il puma e' in agguato.
Torna dal brasile 24 ore prima di Roma-Milan (probabilmente in brasile ha
ricaricato le pile). Sappiamo tutti il risultato di quella partita e come
è finito il campionato.

***Primavera estate 2004***

Schumacher ha vinto 11 GP su 12, ha perso solo a Montecarlo. Indovinate un po' chi era presente al box Ferrari quel giorno???...facile il puma!!!!!
Fisichella tifoso della Roma nonche' pilota di formula 1 in quel GP rischia la vita in un terribile incidente.
Si inizia a parlare di Emerson alla Juventus.
Umberto Agnelli muore.
La Roma non vuole cedere ai ricatti del puma che si e' gia accordato con la
juventus.
Chivu si frattura il mignolo del piede sulla spiaggia, Tommasi si fracassa un ginocchio, la moglie di Prandelli subisce un intervento chirurgico d'urgenza.
Le due societa' trovano l'accordo il puma e' della Juventus.
La sera stessa in un triangolare dove la Juve partecipa con Milan e Inter oltre a perdere entrambe le partite e' costretta a registrare un infortunio piuttosto serio a Thuram lussazione della spalla e trauma cranico.
Partita amichevole in Turchia Emerson gioca e la Juventus perde di nuovo.
Non era mai accaduto nella storia che la Juventus perdesse tre partite di
seguito in amichevole...
Trofeo Birra Moretti: Emerson litiga con Adriano negli spogliatoi, 10 ore
dopo l'attaccante dell'inter vola in Brasile perchè il padre è morto.
Il puma sfata la fama di menagramo e vince con la Juventus gli scudetti 2004-2005 e 2005-2006!
Mondiali 2006: finalmente il puma in grande forma titolare fisso del centrocampo carioca....Brasile fuori ai quarti!!!!!
Luglio 2006: i 2 scudetti che il Puma aveva conquistato con la Juventus sono revocati per lo scandalo di calciopoli!!!
E per la prima volta nella sua storia la Juve finisce in serie B !!!!!!!

***Marzo 2008***
Emerson sbarca a Milano sponda Milan.
Ronaldo si disintegra l'unico ginocchio sano dando di fatto l'addio al calcio giocato.
A Dida viene il colpo della strega standosene seduto in panchina.
Il Milan che da 5 anni era assoluto protagonista della Champions esce mestamente agli ottavi di finale surclassato sul proprio campo dall'Arsenal.

martedì 1 aprile 2008

E` lui o non è lui? Ma certo che è lui...

Guardate un po'. Di chi sarà quel ciuffetto sbarazzino presente al tavolo di tutti gli azionisti GEA?
Indizi: è un uomo che vince tutto, il più grande allenatore del mondo, amato da tutti i suoi giocatori, simpaticissimo a tutti quelli del mondo del pallone, cordiale con tutti, con i piedi per terra...