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sabato 2 giugno 2007

La Verità Non è Il Massimo (Padovan)


Non so se ci voglia più imprudenza o più impudenza a concedere interviste come quella rilasciata da Massimo Moratti a Roberto Beccantini e pubblicata ieri da La Stampa. So, però, che merita di essere chiosata e commentata. Punto 1: Vieira. Moratti: «La scorsa stagione, zero espulsioni in tutto il campionato. Oggi, già una dopo tre partite. E tre giornate di squalifica: le sembra normale? Dimenticavo: ha cambiato maglia».

Dimentica molte altre cose il dottor Moratti. Per esempio che Vieira («Mi ha colpito la sua educazione. Sembra un guerriero, è un signore») ha avuto tre turni di squalifica per aver insultato l´arbitro e che la doppia ammonizione era sacrosanta, sempre che uno capisca di calcio e di regolamenti. Dimentica ancora, Moratti, che dieci giorni fa a Lisbona, all´esordio in Champions League, non arbitrava un italiano, ma Vieira puntualmente è stato espulso, come del resto accadde un anno fa con la Juve a Bruges. Dimentica, infine, sempre Moratti, che la Juve è in serie B, non c´è più Moggi, non c´è più Giraudo. Né Galliani è più presidente di Lega, né Carraro della Federazione e che, nel frattempo, c´è stata Calciopoli. Voleva forse che gli ex juventini, ora che sono all´Inter, venissero giudicati con leggi e norme compiacenti? Punto 2. Guido Rossi. Secondo Moratti non era in conflitto di interessi. Ovvero: «...c´è conflitto e conflitto. Soprattutto, c´è persona e persona». Ora, se capisco bene, Guido Rossi e gli amici dell´Inter e di Moratti sono ottime persone - secondo Moratti - gli altri no. Evidentemente Moratti non ha mai sentito parlare della moglie di Cesare e della sua necessità di essere al di sopra di ogni sospetto. Ma in effetti ha ragione perché la moglie di Cesare non c´entrava né con l´Inter, né con Telecom, né con Tim, né con La7, al contrario di Rossi, che però è una gran persona. Peccato che anche Rossi abbia scordato di aver pubblicato un libro Il conflitto epidemico (Adelphi) che a posteriori suona autoprofetico. Punto 3. L´arbitro De Santis. Moratti: «Un tizio si offrì di pedinarlo » (un tizio? uno che passava per strada?). «Era in contatto con persone del ministero presso il quale aveva lavorato De Santis» (persone? che persone: impiegati? uscieri? funzionari? chi?). «Risultato: zero su tutta la linea». Dunque, sempre se capisco bene, uno che non si sa chi sia passa da casa Moratti e dice che vuole pedinare De Santis, sul conto del quale non reperisce un´informazione illecita (strano). Delle due, l´una: o De Santis è immacolato o Moratti s´è fatto fregare dal primo che passava. Al contrario Moratti deduce di non essere un visionario (mah). Punto 4. Tronchetti Provera e lo scandalo Telecom. «Sull´onestà e la buona fede di Marco garantisco io. Di più: ci metto la mano sul fuoco». Beccantini: teme che possa essere tirata in ballo l´Inter? «No, nella maniera più categorica». Omissis. Punto 5. Tira aria di restaurazione. «Rossi era un picconatore. Dava fastidio. Da quello che leggo sui giornali e vedo in tv, premesso che la libertà di opinione è sacra, noto un ritorno di facce e pensieri obliqui e ambigui». Moratti si riferisce a Luca Pancalli, ora commissario al posto di Guido Rossi? No. «Se Petrucci lo aiuta, sarà una diga». Si riferisce a Gigi Riva, vice commissario al posto di Albertini? No. «Riva è un patrimonio. Serio, competente, fedele alle istituzioni». Si riferisce a Gianni Petrucci? No. «Ultimamente si è mosso bene». Ce l´ha con Matarrese nuovo (?) presidente di Lega? Probabile. Ma se è così perché non lo dice? E, soprattutto, perché non chiede a Guido Rossi come mai non ha commissariato la Lega visto che ne aveva il potere e il dovere? Punto 6. La domanda non fatta. Dottor Moratti, quando commenteremo lo scudetto degli onesti che l´Inter esibisce sul petto, alla luce del patteggiamento ottenuto a maggio dal suo collaboratore Gabriele Oriali e dal suo pupillo Alvaro Recoba, per aver prodotto un passaporto da comunitario contraffatto e una patente risultata rubata alla motorizzazione civile di Latina? Aspettiamo con ansia la prossima intervista. Sperando che, questa volta, la possa leggere su Tuttosport.

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