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lunedì 4 giugno 2007

Le inchieste della giustizia sportiva sull’Inter


Ecco perchè non scatterà la prescrizione

di PAOLO FRANCI

Molti lettori ci chiedono a che punto siano le inchieste della giustizia sportiva nei confronti dell’Inter. E’ dunque il caso di fare chiarezza su alcuni punti. Iniziamo dal caso Recoba-passaporti. Il procedimento per Oriali e Recoba è considerato chiuso e non vi sono possibilità per una riapertura anche se durante l’estate scorsa estate vi era stata una breve, ma intensa agitazione mediatica. Per la giustizia sportiva, non si può essere giudicati due volte per lo stesso illecito. E, qualora emergessero fatti nuovi vi sono comunque dei limiti di prescrizione (2 anni per le società, 4 per i tesserati). Proprio per evitare situazioni di questo tipo, dal prossimo 1° luglio, la prescrizione salirà a 8 anni per tutti, società e tesserati. Diverso è il caso Moratti-De Santis sui “controlli” effettuati dall’Inter nei confronti dell’ex fischietto di Tivoli. L’Ufficio indagini ha già chiuso il lavoro d’indagine e lo ha passato alla Procura Federale attorno a metà maggio. Non è vero quel che molti pensano, e cioè che il 30 giugno prossimo vi sarebbe prescrizione per il dirigente nerazzurro, perché in questi casi, l’apertura dell’inchiesta da parte dell’Ufficio Indagini, allunga i tempi di prescrizione fino a due anni in più rispetto ai quattro previsti per i tesserati. Dunque, la procura federale ha tutto il tempo per decidere se archiviare o sanzionare. Moratti, se il procedimento non sarà archiviato e se Palazzi si convincerà che il presidente nerazzurro non poteva non sapere, rischia qualche mese per violazione dell’articolo 1 sulla lealtà e probità.
Sul caso doping amministrativo relativamente al filone milanese, che coinvolge Milan e Inter _ secondo i calcoli della GdF e della Procura, senza il doping amministrativo dei bilanci nerazzurri l’Inter, al contrario del Milan, non avrebbe potuto iscriversi al campionato di calcio della stagione 2004-05, conclusa al terzo posto - l’Ufficio Indagini è in procinto di chiudere il lavoro investigativo e e passarlo alla procura federale, che dovrà poi decidere su eventuali deferimenti. In queso caso, non c’è prescrizione per i dirigenti (Moratti e Galliani), mentre sulle posizioni delle società la situazione non è del tutto definita.

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