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martedì 22 maggio 2007

Calciopoli-2, De Santis accusa l'Inter



"Non ho mai avuto conversazioni telefoniche né con Moggi né con Fabiani, e tanto meno ho ricevuto delle Sim svizzere". Nega l'ex arbitro Massimo De Santis, punito già con 4 anni di squalifica. De Santis è stato sentito oggi da Borrelli e dal suo staff: nega tutto, è anche ironico. "Se fosse vero che avevo le schede svizzere, forse io e Moggi non ci capivamo visto che i contatti che mi vengono addebitati non portavano sempre risultati sul campo a favore della Juventus. Alcune volte l'ho arbitrata ed ha perso. Questa storia va avanti da Juventus-Parma del 2000". E ha aggiunto una tesi già cara a Moggi: "Con i telefonini, oggi, si può fare di tutto: mi vengono tanti dubbi su questa vicenda, ed è per questo motivo che aspetto novità da Milano e anche dalle inchieste sulle plusvalenze e sulle fideiussioni". Milano sta indagando sul pedinamento di De Santis: ordinato, secondo alcune testimonianze, dall'Inter. L'ex arbitro è pronto a chiedere 5 milioni di euro di danni a Massimo Moratti. Sullo spionaggio Telecom, De Santis ha aggiunto: "Non se ne parla più di questa storia. Sembra quasi non interessi, è come se ci fosse un segreto di Stato. Purtroppo ci sono indagini, quelle sugli arbitri, che vanno veloci e altre che non hanno la stessa velocità". Secondo l'ex arbitro romano, quest'anno, non è cambiato nulla. "Posso solo dire che se questi stessi errori fossero stati commessi dagli arbitri negli anni scorsi sarebbe stato un disastro totale. Sembra che quello che dico io non sia mai la verità mentre quello che dichiarano altri viene preso sempre come oro colato. I carabinieri nei verbali usano nei miei confronti l'espressione 'presumibilmente', ma io aspetto ancora di sentire delle registrazioni telefoniche sane e vere, finora questo non è mai avvenuto". Sentito oggi anche l'ex arbitro Gabriele. Domattina è la volta dell'internazionale Bertini, dell'assistente Ambrosino e di Racalbuto, ormai in pensione. Altri arbitri più avanti, dipende da Napoli. "Siamo solo all'inizio degli interrogatori, c'è ancora tanto lavoro da fare", ha detto Borrelli. Dovrà ascoltare anche Paparesta, Pieri, Fabiani e Pairetto (se si presenterà). E forse qualcun altro. Sperando di trovare prima o poi un pentito sulla sua strada.

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