Ricerca personalizzata

lunedì 14 maggio 2007

Quando qualcosa incomincia a muoversi...



Per Massimo Moratti sono ore fastidiose. Sabato si è saputo (ma visto il silenzio degli organi di stampa sono stati in pochi a saperlo) che il capo degli inquirenti federali, Borrelli, ha chiuso l’inchiesta sulle informazioni che sarebbero state raccolte illegalmente sull’arbitro De Santis e che emergerebbero dalla vicenda più complessa dello spionaggio Telecom. Un dossier che era catalogato sotto il nome «Operazione ladroni» e che sarebbe nato dopo una conversazione in cui l’ex arbitro Nucini avrebbe avvertito Giacinto Facchetti di fare attenzione alla piovra arbitrale e ai maneggi per danneggiare l’Inter messi in pratica con la regia di Moggi.

Borrelli passerà le conclusioni al procuratore Palazzi che potrà archiviare tutto ma si sussurra che gli 007 federali avrebbero trovato riscontri sufficienti a far pensare che l’Inter si sia davvero mossa e abbia indagato sui conti privati e su altri aspetti della vita dell’ex arbitro di Tivoli, indicato come il «leader» della presunta Cupola delle giacchette nere. De Santis starebbe preparandosi a chiedere i danni al club nerazzurro. Se Palazzi deciderà di procedere è possibile che si arrivi ad una imputazione per Moratti sulla base del fatto che il presidente non poteva essere all’oscuro di tutto. La pena in ogni caso sarebbe minima: una squalifica di qualche mese per violazione dell’articolo 1 sulla lealtà sportiva. Ma il provvedimento sporcherebbe l’immagine di un dirigente che ha sempre esibito il rispetto delle regole e la trasparenza come suoi punti di forza.

Nessun commento: