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venerdì 4 maggio 2007

Calciopoli, De Santis la settimana prossima la sentenza del TAR


Si conoscerà la prossima settimana la decisione del Tar del Lazio sul ricorso col quale l'arbitro Massimo De Santis contesta la sentenza con la quale il 27 luglio scorso la corte federale della Figc gli ha inflitto quattro anni di inibizione dall'attività dopo il processo denominato 'Calciopoli'. Oggi il ricorso è stato discusso nel merito e i giudici della III sezione ter, presieduta da Francesco Corsaro, si sono riservati di emettere entro sette giorni il dispositivo della loro sentenza."Nel processo sportivo - hanno sostenuto davanti al Tar i legali di De Santis, avvocati Silvia Morescanti, Roberto Ficcardi e Paolo Gallinelli - sono mancate le regole elementari del contraddittorio. La sentenza sportiva inoltre è stata creata sulla base della inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche".Nel merito della vicenda, hanno continuato i legali, "Figc e Coni hanno puntato essenzialmente sulla questione del difetto di giurisdizione, ritenendo che De Santis avrebbe dovuto prima proporre istanza di arbitrato e poi ricorrere al Tar. Abbiamo eccepito che l'esperire preventivamente il tentativo di arbitrato avrebbe precluso di ricorrere al Tar, in quanto il lodo eventualmente emesso non è sindacabile dal giudice amministrativo. E nel contempo, poi, sarebbe scaduto il termine per presentare ricorso contro la sentenza".Dal canto suo, in sede di udienza, il legale della Figc, avvocato Luigi Medugno, ha sostenuto come "non è pensabile che si possa celebrare davanti al Tar un ulteriore grado della giustizia sportiva. I fatti sono quelli che sono e sono quelli che emergono dal processo sportivo".Rivolgendosi ai giudici, poi, Medugno ha detto: "Voi dovete decidere solo sulla legittimità dell' atto contestato. L'impianto motivazionale della corte federale è immune dai vizi che si vogliono sollevare".L'avvocato Alberto Angeletti, legale del Coni, infine, si è riportato alle memorie presentare insistendo in particolare sul difetto di giurisdizione del Tar "perché la sanzione irrogata a De Santis - ha detto - esaurisce i suoi effetti nell' ambito dell' ordinamento sportivo"."Ho deciso di ricorrere al Tar del Lazio perché non mi fido della giustizia sportiva". Lo ha detto l'arbitro Massimo De Santis a conclusione dell'udienza davanti al Tar del Lazio, nel corso della quale si è esaminato il ricorso con cui ha contestato la decisione del 27 luglio scorso che ha visto la corte federale della Figc infliggergli quattro anni di inibizione dall' attività a conclusione del processo su Calciopoli.De Santis era presente al Tribunale amministrativo regionale e ha assistito all' udienza."Ho provato ancora più amarezza - ha aggiunto l'arbitro - perché voler continuare a disegnare me come la persona che abitualmente andava a cena o aveva contatti telefonici con dirigenti in riferimento alla partita Lecce-Parma, l'unica che mi è stata contestata, è piena falsità. E' dimostrato da tutte le intercettazioni in possesso della Procura di Napoli e trasferite alla Figc, che io ho avuto soltanto contatti telefonici con Bergamo prima della gara, e Mazzini, dopo la gara, che erano figure istituzionali".

Ancora una volta, però, mi cheido come mai il silenzio sulla questione da parte degli organi di stampa. Cos'è c'è un "silenzio stampa" al contrario nei confronti di De Santis?

Sabino Lops

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